La luce, il calore, la verità

«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
(Gv 12, 44-50)

Mi colpisce nel Vangelo di oggi l’espressione: “Io sono venuto nel mondo come luce”; la luce ha caratteristiche positive: illumina senza ingombrare e dà calore a chi ne è toccato. E allora perché ne fuggiamo? Forse abbiamo paura che alla luce, nella Verità si rivelino le nostre storture: «E se non fossi amato per questo? E se non andasse come mi aspetto? Se fossi respinto?». Prendiamo tutte queste domande e tuffiamoci con esse nella Luce, avremo in cambio la Verità e un dono ugualmente prezioso: la libertà dei Figli di Dio, coloro che sanno di avere un Padre Buono.

Gianluca