In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
(Gv 10, 27-30)
Siamo arrivati alla IV domenica di Pasqua. Una domenica particolare, perché è detta domenica del “Buon pastore” ed è anche la giornata mondiale per la preghiera per le vocazioni. Perché tutto questo?
Come ci suggerisce il Vangelo di oggi, tutti noi siamo delle pecore. Perchè dovremmo seguire Gesù, il buon pastore? Nel testo c’è scritto che Dio ci dona la vita eterna, che ci conosce e ci protegge.
Dio sa di cosa abbiamo profondamente bisogno e sopratutto ci dona la vita eterna, quella vita che è talmente piena e bella, che nemmeno la morte la limita e la ferma! Guardiamo i santi: ora loro sono davanti a Dio, eppure la loro vita vive ancora nella nostra conoscenza!
C’è solo un problema in tutto questo. Dio ci dà dei segni, dei momenti di incontro con delle persone, dei momenti di preghiera particolari e tanto altro, ma non abbiamo la certezza che dietro questo ci sia lui e soprattutto noi possiamo dire di no!
Non chiediamo spiegazioni o continue prove! Buttati, credici e scoprirai la vita! Te lo dice uno che ci sta provando e posso dire che rifarei questa scelta mille volte.
Credici! Se ti dicono, come quel cuoco nella foto, che un piatto è buono, non stare lì a guardare le reazioni degli altri o a fare altro, MAGNAGTELO!
Marco