Odiati dal mondo

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Le parole di Gesù nei suoi discorsi d’addio nel Vangelo di Giovanni oggi raggiungono il culmine nel farci vedere quale è la sorte dei discepoli: scacciati, uccisi, in definitiva odiati da un mondo in cui sono, ma di cui non sono. Un cristianesimo borghese dai manierismi fasulli ci viene spacciato come fede: sentimentalismi, buonismi, irenismi, non urtare la sensibilità dell’altro, coccolarsi nella bambagia di consuetudini appiccicose. La cifra del discepolo è l’odio che il mondo prova per lui, perché la luce e le tenebre non possono andare d’accordo: in questo sta la testimonianza che giunge, in alcuni casi, fino al sangue che ancora oggi scorre in tutto il mondo a motivo della fede in Cristo. Ma solo chi ha ricevuto lo Spirito che procede dal Padre può testimoniare, perché da soli noi non possiamo fare nulla se non riempiti dalla Sua grazia. Oggi siamo invitati a chiederla per essere davvero liberi.

Francesco