Le Sedi

PALAZZO PALLAVICINI (IN CAMPO MARZIO)

10 febbraio 1565 – settembre 1566 (o fine 1568)

Situato attualmente in via dei Prefetti, ad angolo con via di Campo Marzio, nei pressi di Montecitorio, il palazzo fu abitato dal cardinale Pio de’ Carpi, da cui anche la denominazione di «Palazzo Carpi». Nel 1565 fu preso in affitto dalla Camera Apostolica per 1000 scudi annui, essendo rimasto libero alla morte del card. Carpi (2 maggio 1564). Probabilmente il Seminario ne abitò l’ala sinistra verso l’odierna via della Torretta. A causa della lontananza dal Collegio Romano il primo trasferimento avvenne molto presto (nel 1566 o 1568).

PALAZZO ‘MADAMA’ (OVVERO PALAZZO PATRIZI)

Settembre 1566 (o fine 1568) – fine ottobre 1571

«Per essere più vicino al Collegio Romano» (secondo un’annotazione del Polanco), dove gli alunni seguivano le lezioni, il Seminario si trasferì a palazzo ‘Madama’. Non si tratta però, come spesso si pensa del vero palazzo Madama, antica proprietà del Granduca di Toscana e oggi sede del Senato: era già palazzo così sontuoso e famoso, che sembra difficile pensare vi abbia alloggiato il Seminario. È molto più verosimile che il palazzo in questione fosse quello di proprietà del Card. Tìberio Crispo (oggi palazzo Patrizi di fronte alla chiesa di S. Luigi de’ Francesi), defunto proprio nel 1566. Se si trova attestato che il Seminario ha abitato «nel palazzo Madama», è perché il nome si estendeva in genere anche agli edifici vicini, com’è certo, ad esempio, di quello che fu poì il palazzo Giustiniani.

PALAZZO DELLA VALLE (A S. EUSTACHIO)

Fine ottobre 1571 – 17 ottobre 1573

Fatto erigere dal Cardinal Andrea Della Valle su disegno del Lorenzetto nel 1517, il palazzo sorge sul luogo dove avevano case, nel sec. XII, i Della Valle. Attualmente si affaccia su via di Corso Vittorio, di fronte alla chiesa di S. Andrea della Valle. Quando il Seminario vi si trasferì, alla fine del 1571, il palazzo apparteneva alla famiglia Capranica , che lo affittò per 600 ducati. Ma nel 1573, quando si decise di unire i convittori del Collegio Germanico al Seminario, la sede di palazzo Della Valle divenne troppo angusta e si rese necessario un nuovo cambiamento. Fu così che le due istituzioni si scambiarono le rispettive sedi: il Seminario si trasferì al palazzo Colonna (ai SS. Apostoli) e il Germanico si stabilì nel palazzo Della Valle. Questo avvenne il giorno 17 ottobre 1573, in un clima di grande festa.

PALAZZO COLONNA (A SS. APOSTOLI)

17 ottobre 1573 – maggio 1575

Questo grandioso palazzo, appartenente alla fàmiglia Colonna e adiacente alla Basffica dei SS. Apostoli, fu abitato dal Seminario prima del suo totale rifacimento, avvenuto nel 1620, quando ancora aveva l’aspetto di fortezza medievale datogli da Martino V (Colonna) nel 1427. Dopo il solenne ingresso del 17 ottobre, il Seminario, chierici e convittori, abitò la parte a sinistra della chiesa dei SS. Apostoli e sopra l’atrio di questa, dove ora si trovano i PP.Conventualì. Quest’ultimi vennero ad abitarla nel 1587, quando Sisto V comperò per loro il locale. Ma già prima di questa data (maggio 1572) il Seminario aveva trovato una nuova sistemazione ritornando nella zona dell’attuale chiesa di S.Andrea della Valle.

PALAZZO PICCOLOMINI (A PIAZZA DI SIENA)

2 maggio 1575 – novembre 1585

Lo slargo difronte all’antica chiesetta di S. Sebastiano, che sorgeva in corrispondenza dell’attuale prima cappella sinistra di S. Andrea della Valle, ebbe nome di piazza di Siena, città di origine dei Piccolomini, che lì avevano eretto il palazzo omonimo. In un Avviso di Roma del luglio 1579 si legge: «Il papa [Gregorio XIII] è stato a visitare il Seminario Romano nel palazzo di Siena e tratta di comprarlo per 24000 scudi a persuasione del card. Savelli, che n’è protettore, per commodo de’ studenti».

Nel 1582 però il palazzo fu donato per testamento da Costanza Piccolomini, duchessa di Amalfi, ai Teatini, che si impegnarono a erigere sul posto una chiesa (iniziata nel 1591) dedicata a S. Andrea e un Breve di Sisto V del 1584 impose che fosse lasciato libero ai nuovi padroni. Il Seminario, dopo dieci anni di residenza, dovette nuovamente trasferirsi.

CASE SPANNOCCHI (DAVANTI LA «GUGLIA» DI S. MACUTO)

10 novembre 1585 – 13 dicembre 1593

Fu così che per otto anni il Seminario riparò in due case prese in affitto dai signori Francesco e Marcantonio Spannocchi, situate difronte all’obelisco di S. Macuto, a fianco forse della chiesa omonima. Sicuramente furono demolite per fare posto alla chiesa di S. Ignazio (1626) e alla piazza prospiciente.

PALAZZO NARDINI (IN PANONE)

13 dicembre 1593 – 13 dicembre 1608

Fatto edificare nel 1475 dal cardinale Staffino Nardini (governatore di Roma da Paolo II), il palazzo fu accreditato dalla Confraternita del Ss. Salvatore, da cui lo acquistò ncl 1560 il Cardinale Scriviloni. Situato a destra della chiesa di S. Tommaso, in via di Parione, era vicino agli uffici del Cardinal Vicario, che si trovavano allora a sinistra della chiesa. In seguito, sotto Urbano VIII, il palazzo Nardini tornò ad essere la sede del Governatore di Roma e, quando questo si trasferì al palazzo Madama, venne chiamato «del Governo Vecchio». Prima di trovare la sua sede fissa al palazzo Gabrielli, il Seminario rimase in questa sua settima ubicazione per quindici anni, il periodo più lungo fìno ad allora.

PALAZZO BORROMEO (A VIA DEL SEMINARIO)

13 dicembre 1608 – settembre 1772

Dopo quarant’anni di varie peregrinazioni, finalmente il Seminario Romano trovò in questo palazzo una sede stabile per più di un secolo e mezzo. Il nome attuale non ricorda l’arcivescovo di Milano S. Carlo, ma il cardinale Vitaliano Borromeo (1720-1793) che lo ebbe in affitto dopo la chiusura del Seminario, e che vi apportò notevoli lavori di restauro. Fatto costruire nel ‘500 da un avvocato concistoriale, Girolamo Gabrielli, nel 1587 il palazzo passò al nipote Carlo, che nel 1607 lo alienò per la somma di 20000 scudi. Da allora Palazzo Gabrielli dìvenne sede del Seminario Romano a motivo, ancora una volta, della vicinanza al Collegio Romano, presso il quale alunni e convitiori seguivano gli studi. A seguito dei provvedimenti contro la Compagnia di Gesù, alla quale fino ad allora era stata affidata la formazione del futuro clero di Roma, il Seminario rimase chiuso per due anni (11 settembre 1772 – l novembre 1774) e palazzo Gabrielli fú venduto per 32000 scudi al Monte di Pietà (e da questi successivamente affittato al Cardinale Vitaliano Borromeo). Nel 1824 il palazzo Gabrielli-Borromeo fu nuovamente affìdato ai Gesuiti e fú sede del Convitto dei Nobili.
Negli anni della Repubblica Romana (1848-49) vì si insediò il Triunvirato di Mazzini. Dal 1851 vi alloggiò anche il Collegio Germaníco che aveva ceduto la sua sede dell’Apollinare al Seminario Romano. Con l’avvento del Regno d’Italia, i Gesuiti, espulsi dal Collegio Romano, trasferirono nel palazzo Borromeo ìl collegio, che da allora si chiamò «Pontificia Università Gregoriana del Collegio Romano». Quando poi, nel 1930, l’Università si trasferì a Piazza della Pilotta, il palazzo Gabriellí-Borromeo restò sede del Collegio Bellarmino della Provincia Romana, della Compagnia di Gesù.

COLLEGIO ROMANO

10 novembre 1774 – 30 settembre 1824
31 marzo 1848 – 23 marzo 1850

Con la soppressione dei Gesuiti (21 luglio 1773), il Seminario si trasferì nel grandioso edificio del Collegio Romano. Sul luogo sorgevano al tempo dì S. Ignazio diverse costruzioni di proprietà della Marchesa Vittoria Della Valle. Dietro istanza di Paolo IV essa le donò (1560) alla compagnia di Gesù, che stava cercando una sistemazione per la «Scuola dì Grammatica, d’Umanità e dì Dottrina cristiana, gratis». Per volere dì Gregorio XIII, questi edìfìcì furono demoliti per fare posto nel 1584 alla costruzione del Collegio Romano, ad opera di Bartolomeo Ammannati. Dopo il 1773 il Collegio Romano fu affidato al clero secolare romano, sotto la direzione di una commissione cardinalizia: il Cardinal Vicario per la parte educativa e morale, il Card. Corsini per la parte amministrativa, e il Card. Zelada per l’andamento scientifico. Dopo la ricostruzione della Compagnia nel 1814, i Gesuiti ritornarono gradualmente in possesso dei loro istituti, e finalmente nel 1824 Leone XII restituì loro anche il Collegio Romano, trasferendo il Seminario all’Apollinare. Il Seminario vi ritornò per breve tempo (nel biennio 1848-50), quando i Gesuiti dovettero allontanarsi ancora una volta da Roma. Non fu una permanenza molto serena. Il governo repubblicano di Mazzini tentò di scacciarne anche i nuovi ospiti, decidendo di adibire lo stabile a sede del Ministero delle Finanze. Ma prima che la decisione venisse eseguita, il Collegio divenne il quartiere della legione Masi, che ne occupò gran parte, causa l’avvicinarsì dell’esercito francese a Roma (febbraio 1849). A loro volta anche i francesi, entrati vittoriosi a Roma (luglio 1849), occuparono l’edificio. Per disposizione di Pio IX, il Collegio fu poi lentamente sgombrato e il 23 marzo 1850 anche il Seminario lasciò libera quella metà dell’edificio che abitava, per ritornare all’Apollinare.

PALAZZO S. APOLLINARE

30 settembre 1824 – 31 marzo 1848
23 marzo 1850 – 16 luglio 1913

Adiacenti alla chiesa di S. Apollinare, che Giulio III aveva dato a S. Ignazio, Gregorio XIII fece costruire due palazzi come sedi del Collegio Germanico, a cui in seguito si unì anche l’Ungarico.
Nel 1824 Leone XIII restituendo il collegio Romano ai Gesuiti, vi pose il Seminario Romano con la residenza del Cardinal Vicario e della sua Curia. Qui il Seminario vi rimase per quasi novant’anni (eccetto il biennio 1948-50) fino al 1913, quando Pio X, volendo riunìre vari seminari e collegi ecclesiastici di Roma, decise il trasferimento nel nuovo e più grande edificio appositamente fatto costruire presso la Basilica di S. Giovanni al Laterano (dal novembre 1913).